Una camminata a Soho e Covent Garden

Shaftesbury Avenue 1949 - photo by Chalmers Butterfield

Take a walk on the wild side.

Questa camminata in giro per Soho e la vicina Covent Garden ci porta in una zona centralissima di Londra, con tante storie da raccontare e luoghi da scoprire. Considerata la fama di Soho, possiamo considerarla una vera e propria Walk on the Wild Side, parafrasando il titolo di una celebre canzone di Lou Reed, perché per secoli Soho è stata identificata come un quartiere malfamato, dove hanno sempre proliferato attività illegali o, nel migliore dei casi al limite della legalità. Prostituzione, gioco d’azzardo, locali notturni hanno sempre trovato terreno fertile in questo quartiere, nonostante alle sue origini, nel 1600, volevano farne un quartiere residenziale per la nobiltà inglese, un po’ come la vicina Bloomsbury.

Breve storia di Soho:

Shaftesbury Avenue 1949 - photo by Chalmers Butterfield
Shaftesbury Avenue 1949 – photo by Chalmers Butterfield

Fino al 1600 Soho era poco più che campi e prati: una zona dove si praticava ancora la caccia  (e So-ho era proprio un grido di caccia), ma dopo il terribile incendio di Londra del 1666 la città cominciò ad espandersi verso ovest in cerca di spazi più ampi rispetto alle stradine della City, dove poter costruire case più grandi e accoglienti. I nobili cominciavano a far realizzare nuovi quartieri residenziali, come  Bloomsbury e Covent Garden, ed anche Soho idealmente avrebbe dovuto subire la stessa trasformazione. Ma già verso la fine del ‘600 le prime immigrazioni dall’Europa avevano attratto gli stranieri in questa zona:  i primi furono i protestanti Francesi, sfuggiti alle persecuzioni nel 1688, tanto da far chiamare Soho un vero e proprio quartiere francese. Ai nobili inglesi queste intrusioni dall’esterno non piacevano molto, e a poco a poco abbandonarono tutti le loro proprietà, che si affacciavano principalmente attorno a Soho Square. Nel XVIII secolo le proprietà abbandonate dai nobili diventavano rifugio per nuovi immigrati. La zona era sovrappopolata, e nella seconda metà dell’ ’800 non erano rari i casi di colera. Alla fine dell’Ottocento le immigrazioni dall’Italia e dalla Grecia avevano portato anche l’apertura di piccoli ristoranti tipici, che attraevano una clientela di intellettuali in cerca di divertimenti economici e di bevute colossali. I pub ovviamente prosperavano e con essi anche i piccoli teatri e altre distrazioni meno eleganti. All’inizio del Novecento Soho era l’equivalente londinese di Montmartre.

Negli anni ’40 e ’50 Soho cominciò ad attrarre anche una nuova forma di intrattenimento: la musica jazz. I locali si moltiplicavano e gli artisti vivacchiavano vicino ad essi. Dal jazz al beat e dal beat al rock, negli anni ’50 e ’60 Soho è diventata il centro della musica. Locali celebri come il Flamingo Club, Ronnie Scott e il Marquee cominciarono ad apparire: qui muovevano i primi passi artisti del calibro dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jimi Hendrix e di Eric Clapton. Tracce di questo passato sono ancora presenti ad ogni angolo.

Andiamoli a scoprire con la nostra camminata a Soho.

Da Piccadilly Circus a Covent Garden

piccadilly to covent garden

Piccadilly Circus
Piccadilly Circus

Iniziamo il nostro giro dalla piazza più ampia, colorata e trafficata: Piccadilly Circus, che segna anche il limite sud ovest di Soho.

Lo sapevate? La Coca-Cola ha un insegna luminosa a Piccadilly Circus fin dal 1954. La fontana, comunemente chiamata Eros, rappresenta in realtà suo fratello Anteros, la divinità greca dell’amore corrisposto, scelto come esempio della generosità filantropica di Lord Shaftesbury, a cui è dedicata la fontana.

Iniziamo a dirigerci verso Leicester Square, lasciando alle nostre spalle la statua di Eros. Geograficamente Leicester Square si trova all’esterno del quartiere di Soho, ma ne rispecchia comunque le caratteristiche e ne condivide in parte la storia. La piazza, infatti, è nata nel 1670, come quartiere residenziale, ma a poco a poco ha perso questa caratteristica, assumendo un aspetto più commerciale. Al centro della piazza troviamo la statua di William Shakespeare e sul lato meridionale possiamo vedere il baracchino dove si possono acquistare i biglietti scontati per il teatro. Se non avete fatto ancora programmi per la serata, può valer la pena controllare se c’è qualche biglietto a buon prezzo per un musical! Tutt’intorno alla piazza vediamo diversi cinema, dove spesso vengono proiettate le prime visioni dei film più celebri. Non è raro vedere i tappeti rossi davanti agli ingressi dell’Empire o dell’Odeon, in attesa che arrivino le limousine delle star. L’Empire si trova nel punto dove sorgeva il vecchio Empire Theater, chiuso fin dal 1927. Anche il Cinema Odeon si trova sul luogo dove sorgeva un altro famoso teatro della fine dell’Ottocento, l’Alhambra.

Leicester Square
Leicester Square

Proseguendo diritti verso la stazione della metropolitana di Leicester Square incrociamo Charing Cross Road. Giriamo a destra tenendo preferibilmente il lato sinistro della strada, fino ad arrivare al vicolo di Cecil Court, sulla  nostra sinistra. Percorriamo tutta Cecil Court, e, se siete appassionati di libri e di antiquariato non potete non fermarvi a guardare alcune delle vetrine : troverete sicutaramente qualcosa di interessante ; alla fine del vicolo giriamo a destra in St. Martin’s Lane. Questa era una volta la strada principale che conduceva a nord di Whitehall. Lungo St. Martin’s Lane, sul lato sinistro, possiamo vedere il Coliseum, il più grande teatro di Londra. Poco oltre, sulla sinistra, troverete una viuzza strettissima, probabilmente la via più stretta di Londra: Brydges Place. La percorriamo tutta, sempre che non ci sia qualche comitiva che ci viene incontro in direzione opposta, altrimenti dovremo schiacciarci contro il muro per farli passare! Alla fine del vicolo, sulla destra vedrete il pub Marquis,  famoso già nel 1600 per avere tra i suoi clienti il celebre Claude Duval, un temibile ladro/gentiluomo, che alla fine fu catturato proprio in questo pub: non era sempre salutare visitare i pub quando si era ricercati! Ora giace sepolto nella chiesa di Covent Garden, non lontano da qui.

Lo sapevate? Sulla tomba di Duval c’è un curioso epitaffio:

Here lies Du Vall:
Reader, if male thou art,
Look to thy purse;
If female, to thy heart.

Ovvero: “qui giace Duval: lettore, se sei un uomo, stai attento al portafoglio, se sei una donna, stai attenta al tuo cuore” Un rubacuori, oltre che un ruba borse, il nostro Duval!

Claude Duval painting
Claude Duval – by William Powell Frith – 1860

Proseguiamo diritti su Chandos Place e poi su  Maiden Lane; qui, sul retro del teatro Adelhpi, troviamo un’insegna reale sopra una porta, appena prima dell’ingresso per gli artisti: era da questa porta che la regina Victoria accedeva al teatro per evitare la folla all’ingresso pricipale. Proseguendo su Maiden Lane arriviamo su Southampton street, dove giriamo a sinistra ed arriviamo a Covent Garden.

covent garden 1827
View of Covent Garden Market , 1827

Da Covent Garden a Seven Dials

Lo sapevate? Covent Garden una volta si chiamava Convent Garden, perché originariamente in questa zona veniva coltivata la frutta e la verdura per i monaci di Westminster.

Qui possiamo perderci fra le bancarelle e i negozietti che affollano questa colorata piazza, o possiamo guardare qualche spettacolo dei giocolieri che si esibiscono, sulla sinistra, davanti alla chiesa di St. Paul. Questa chiesa è conosciuta anche col nome di chiesa degli attori, a causa della sua vicinanza ai numerosi teatri. Le sue pareti sono ricoperte di dediche in memoria di famosi attori. La chiesa è anche l’unico edifico originale dell’antico Covent Garden e risale al 1633.

covent garden to seven dials

Se giriamo all’esterno del mercato arriviamo a Russel Street e a poi sinistra su Bow street. Qui, sulla sinistra, troviamo la Royal Opera House, e sulla destra l’edifico che ospitava la prima stazione di polizia di Londra, nel 1829. A fianco c’è la vecchia e ormai inutilizzata Corte dei Magistrati di Bow Street, dove sono stati processati personaggi famosi come Oscar Wilde, o i famosi gemelli criminali dell’East End, i Krays.

Lo sapevate? I poliziotti di Londra sono chiamati Bobbies, perché il corpo di polizia era stato introdotto nel 1829 da Sir Robert Peel.

Giriamo a sinistra su Floral street e poi a destra verso la stazione della metropolitana. Attraversiamo la strada e procediamo su Neal Street. Superiamo Shelton Street e continuiamo su Neal Street fino all’incrocio con Shorts gardens; qui giriamo a sinistra e ci infiliamo subito a destra nello stretto passaggio indicato “Neal’s Yard”.

Sbuchiamo così nella coloratissima piazzetta di Neal’s Yard, uno dei posti più suggestivi della zona. Usciamo dalla parte opposta e giriamo a sinistra su Monmouth Street fino ad arrivare alla rotonda chiamata Seven Dials. Oggi è un colorato crocevia di negozietti e localini tipici, e nessuno potrebbe pensare che Seven Dials era nell’Ottocento una delle strade più pericolose di Londra. Era praticamente impossibile aggirarsi da queste parti di sera senza subire una rapina o un’aggressione, tanto che persino la polizia si teneva lontana. Il Pub all’angolo – the Crown – è stato a lungo testimone di questo passato. La scusa mi sembra più che buona quindi per fare un salto all’interno, provare una birra locale e guardare i quadri alle pareti che ci raccontano la storia di Seven Dials.

Neal's Yard
Neal’s Yard
The Crown - Seven Dials
The Crown – Seven Dials

Da Seven Dials a Piccadilly

seven dials to st anne

st anne to piccadilly

Proseguiamo la nostra camminata per le vie di Soho seguendo Monmouth Street fino a West Street, dove giriamo a destra davanti al St. Martin’s Theatre. Non c’è neanche bisogno di controllare cosa fanno: sarà sicuramente The Mousetrap di Agatha Christie, che ha ormai superato ogni possibile record di rappresentazioni: più di 25.000, ormai in scena ininterrottamente da oltre 60 anni.

St Matin's Theater
St. Martin’s Theater
Ivy
The Ivy

Continuiamo su Litchfield Street, passando davanti all’Ivy, uno di quegli assurdi posti di Londra, dove devi chiedere un permesso speciale per entrare, per poi dover fare un mutuo per pagare il conto del ristorante. Ma è comunque un posto storico, aperto da quasi un secolo, che ha visto passare gli attori più famosi dei teatri londinesi. Noi, ovviamente, non essendo attori famosi, ci passiamo solo davanti. Alla fine della strada giriamo a destra su Charing Cross road e arriviamo a Cambridge Circus. Qui ci troviamo difronte il bellissimo Palace Theatre.

Lo sapevate? La prima pietra del Palace Theater, posta nel 1888, è ancora visibile, in basso sulla destra dell’ingresso.

Lasciamo il teatro sulla nostra destra e ci incamminiamo lungo Shaftesbury Avenue. Poco più avanti giriamo a sinistra in Gerrard Place ed entriamo a Chinatown. Giriamo a destra sulla via pedonale Gerrard Street, il vero cuore di Chinatown. Qui possiamo curiosare attorno ai negozi cinesi di alimentari, con specialità varie e misteriose (visto che la maggior parte delle scritte è proprio cinese), studi di medicina orientale con farmacie piene di soluzioni esotiche e ovviamente ristoranti.

Lo sapevate? Questa zona di Londra è diventata Chinatown soltanto di recente, a partire dagli anni ’50. Dopo la guerra c’era stato un crescente interesse da parte dei soldati di ritorno dall’oriente per la cucina cinese, e  Gerrard Street,  una zona di Soho dove i ristoranti stranieri erano già piuttosto popolari, sembrava il luogo perfetto per iniziare questo business. Il successo dei ristoratori cinesi finì per attrarre un numero sempre più ampio di cinesi, che abbandonarono le zone dell’East End, dove si erano inizialmente stabiliti, per trasferirsi qui. Oggi circa 120.000 cinesi risiedono a Londra

mozart blue plaque

Alla fine di Gerrard Street giriamo a destra in Wardour street e poi ancora a destra su Shaftesbury Avenue. Giriamo poi a sinistra in Dean Street. Continuiamo fino ad incontrare Old Compton Street, sulla destra. Giriamo poi a sinistra in Frith Street. Qui sulla destra vediamo un’istituzione di Soho, Bar Italia, uno dei locali italiani preferiti da De Niro quando è in città. Se avete bisogno di un po’ di caffeina per proseguire il vostro giro, potrebbe essere il posto ideale per farlo!

Poco più avanti, se alzate lo sguardo, potete vedere una targa blu che ci mostra la casa dove ha abitato Mozart per un paio d’anni durante la sua infanzia. In giro per Soho ne vedremo altre di queste targhe blu che identificano i luoghi di importanza storica

Sulla sinistra vediamo anche il celebre Jazz Club Ronnie Scott, sicuramente un luogo storico per tutti gli appassionati di Jazz – anche senza la targa blu!

karl marx blue plaqueSvoltiamo a sinistra su Bateman street e poi a destra ritornando di nuovo su Dean Street. Sulla destra vediamo il ristorante Quo Vadis. In due stanze qui sopra visse Karl Marx e la sua famiglia dal 1851 al 1856.

Giriamo ora a sinistra attraverso St. Anne’s Court,  dove una volta si trovavano i Trident Studios, un’ altra prova della tradizione musicale di Soho. Qui , tra il 1967 e il 1981, hanno registrato artisti del calibro dei Beatles (Hey Jude fu registrata qui), David Bowie, Queen, Elton John, Genesis, James Taylor, ed una lunga lista di altri musicisti . Sull’altro lato giriamo a sinistra su Wardour Street e poi a destra su Broadwick street ed arriviamo al John Snow pub.

Lo sapevate? Grazie ai suoi studi il medico John Snow nel 1854 capì che l’epidemia di colera che si stava diffondendo nella zona era trasmessa dall’acqua contaminata. Bastò far rimuovere la manovella della pompa dell’acqua per vedere il quasi immediato arresto dell’epidemia. La colonnina dell’acqua sull’angolo con Poland Street ricorda come questa semplice soluzione salvò la vita a milioni di persone.

Dopo il Pub giriamo a sinistra su Lexington Street,  e poi a destra su Beak street, che mantiene ancora la stessa struttura di un tempo. All’altezza del numero 41 possiamo notare un’altra targa blu, che segnala la casa dove ha vissuto il pittore Canaletto. carnaby street signPiù avanti, sulla destra, troviamo l’ingresso di Carnaby Street, una della vie più popolari della Londra degli anni ’60. Oggi Carnaby Street ha perso un po’ il fascino originale dei vecchi tempi, ma è pur sempre una zona piacevole da attraversare, i negozi hanno ancora la struttura di piccole boutique ed essendo una zona pedonale, si può gironzolare senza fretta curiosando tra i negozi. Possiamo percorrere tutta Carnaby Street, fino all’estremità nord, dove giriamo a sinsitra attorno allo splendido negozio di Liberty.

Liberty store
Liberty

Lo sapevate? Liberty è stato fondato nel 1875 da Arthur Liberty grazie a un prestito di £2000 – pari a circa £200.000 di oggi, non certo bruscolini –  ottenuto dal (futuro) suocero; all’inizio il negozio era al 218a di Regent Street e  vendeva stoffe e oggetti d’arte provenienti dall’oriente. Con i primi guadagni, Arthur Liberty acquistò i negozi vicini e allargò l’attività. L’edificio in finto stile Tudor è stato realizzato negli anni ’20. Il negozio è diventato talmente sinonimo dello stile Art Nouveau, che in Italia questo stile è chiamato stile liberty, proprio dal nome del negozio.

Scendiamo ora per Kingley Street, passando sotto l’arco, e percorrendola fino in fondo ci ritroveremo di nuovo su Beak Street. Voltiamo a destra in Upper James Street, superiamo Golden Square e usciamo su Brewer Street; andiamo dritti in Sherwood Street passando sotto l’arco. Alla fine della stradina sbucheremo su Piccadilly Circus, dove si conclude il nostro giro di Soho.

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