Londra a Dicembre: un caldo record. C’è da preoccuparsi?

st paul

Chi si aspetta di vedere la neve già al 1 dicembre sarà deluso. Chi invece guarda la praticità di un clima più mite sostiene che siamo ancora in autunno, dopo tutto. Anche se il clima natalizio che si respira a Londra già da novembre fa inevitabilmente pensare all’inverno, il mese di dicembre non è tecnicamente un mese invernale fino al 21, anche se i nostri ricordi di infanzia probabilmente richiamano giornate nevose anche ai primi di dicembre e le prime sciate al ponte dell’Immacolata.

dicembre 2013
dicembre 2013 in Alto Adige

Eppure, pensare a un Bianco Natale in questi giorni sembra pressoché impossibile. Oggi – 16 dicembre – Londra registra una temperatura record di 15°. Estremamente piacevole per una passeggiata (potete rispolverare per esempio la camminata autunnale a Battersea Park, anche se i colori non sono più quelli di un mese fa, oppure farvi una splendida southbank walk fino al Tower Bridge: così combinereste anche una visita ai mercatini di Natale), ma forse un po’ più preoccupante per il clima globale, il famigerato Global Warming.

fun fair in leicester square
dicembre 2015 Londra

Il tema è estremamente di attualità, anche se di difficile comprensione. Complessivamente tutti sappiamo che il nostro pianeta si sta progressivamente riscaldando, e questo porterà a degli sconvolgimenti ambientali. Ma saranno davvero catastrofici? Per il momento ne beneficia la nostra bolletta del gas, senza dubbio – avere i caloriferi spenti a Londra fino a fine novembre ci fa senz’altro rallegrare – ma non lo pagheremo prima o poi in un’altra maniera?
Piogge e inondazioni, per esempio,  stanno diventando sempre più frequenti e sono state associate dai metereologi proprio agli effetti del global warming. L’ultima si è verificata solo nei giorni scorsi nel nord dell’Inghilterra, registrando livelli da record.

Perché allora c’è ancora così tanta incertezza sugli effetti del clima? Io non sono un esperto che possa darvi una risposta. Di sicuro i giornali ci riempiono di notizie contrastanti. Possiamo allora divertirci un po’ leggendo alcuni di questi titoli, che se non altro, spiegano come mai ci sia tanta confusione in giro…

Never mind global warming, summers will get cooler and drier

summer in London
image from The Times

L’articolo ci mette in guardia sugli effetti del riscaldamento globale, dicendoci però che questo comporterà estate più fresche e meno piovose. Perché? La scorsa estate a me è sembrata particolarmente calda, ma forse è un’impressione dovuta alle aspettative sulle estati inglesi…

SHOCK CLAIM: World is on brink of 50 year ICE AGE and BRITAIN will bear the brunt

clapham common in winter
image from the Daily Express

Qui il titolo è a dir poco catastrofico: il mondo è sull’orlo di una era glaciale, che durerà 50 anni. Roba da far subito le valigie e cercarsi un nuovo posto dove vivere. Capire il nesso tra global warming ed era glaciale non è da tutti. “L’Inghilterra affronterà decenni di inverni freddissimi a causa dei cambiamenti negli oceani”….e intanto abbiamo 15°….Personalmente mi arrendo e aspetto a fare le valigie.

Britain on course for warmest year ever…and climate change is to blame, says Met Office

england summer
image from The Telegraph

L’articolo è vecchio di un anno e probabilmente il caldo record  del 2014 verrà superato nel 2015. Curiosamente l’articolo sottolinea che il 2014 è stato l’anno più caldo fin dai tempi di Oliver Cromwell, ovvero fin dal 1659 – per chi non avesse le date della storia di Inghilterra ben impresse nella mente. Hey, aspetta un momento: quindi significa che nel 1659 c’era stato un altro caldo record? E quindi, le teorie sul global warming, l’effetto serra, i gas? Anche nel 1659??? La descrizione è fuorviante: i dati sono stati raccolti a partire dal 1659: prima non esistevano. Quindi il 2014 è stato l’anno più caldo del periodo 1659-2014. Poi ci si domanda perché c’è tanta confusione in giro.

Scientists link UK storm to man-made global warming

Finalmente un po’ di chiarezza: un articolo chiaro che spiega non solo come gli effetti climatici possano avere gravi conseguenze, ma anche come sia difficile spiegare gli eventi e correlarli fra loro in modo scientifico. Capisco che i titoli ad effetto vendano di più, o producano un maggior numero di click – in un’era di letture online – ma c’è bisogno di leggere un giornale economico per avere un po’ di chiarezza?

Cumbria’s floods can’t just be blamed on the ‘climate change bogeyman’

floods in cumbria
Image from The Spectator

Meno male che ci pensa lo Spectator a riportare la confusione ad un livello accettabile, ricordandoci che questo “spettro del cambio climatico” non è la causa delle inondazioni nelle regioni del nord dell’Inghilterra. Qui sembra quasi che i problemi del clima siano solo un “bogeyman”, cioè uno spettro, un uomo cattivo che serve a spaventare i bambini. Insomma, chi crede ai danni dei cambiamenti climatici è un po’ un credulone infantile…

Ovviamente l’articolo ha chilometri di commenti a seguire, un po’ più del FT. Che sorpresa!

Lascio a voi i commenti sul clima e su che effetto vi fa avere una temperatura mediterranea a Londra a dicembre.

 

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